di SALVATORE BIONDO

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Sono stati appena pubblicati da parte dell’INPS i dati relativi alle autorizzazioni di CIGS nella Regione Lazio. Nel solo mese di dicembre sono state autorizzate oltre 8 milioni di ore così come riportato nella tabella seguente:

MESE: Dicembre Dicembre
ANNO: 2010 Ore Autorizzate Ore Autorizzate     ANNO: 2009
Operai Impiegati Totale
Ordinaria Lazio 1.152.778 188.837 1.341.615 2.098.911
Straordinaria Lazio 1.708.120 4.374.483 6.082.603 3.821.463
Deroga Lazio 910.115 435.782 1.345.897 503.705
Totale Lazio 3.771.013 4.999.102 8.770.115 6.424.079

In primo luogo è da registrare il raddoppio delle ore autorizzate rispetto al mese precedente, ma il dato mensile è di per sé poco significativo. Una efficace lettura può derivare dal confronto dello stesso periodo nel corso degli ultimi anni. Abbiamo preso in considerazione l’intero periodo annuale di ogni anno a partire dal 2005 , distinguendo le varie tipologie di Cassa Integrazione.

Possiamo facilmente vedere come sino all’esplosione della crisi ( ultimo trimestre del 2008) le richieste di CIG rientravano in un trend di normalità per la nostra regione ( il picco del 2006 era dovuto all crisi specifica della Fiat di cassino). Il dato è quasi quadruplicato nel 2009 e nel 2010 il dato complessivo ha superato la soglia di 68 milioni di ore con un ulteriore incremento di quasi il 25% rispetto all’anno precedente. Segno evidente , questo che la crisi è ben lontana dall’essere alle nostre spalle. Tanto più che nel corso dell’ultimo anno la crescita è dovuta integralmente agli strumenti straordinari e in deroga, con una forte contrazione di quelli ordinari generalmente deputati alla gestione delle crisi ordinarie. Quindi una difficoltà maggiore non solo per quantità ma soprattutto per qualità  Vale la pena ricordare che i dati si riferiscono alle richieste avanzate e che l’effettivo utilizzo oscilla storicamente tra il 75 e l’80%. Per avere un’idea ancora più esplicita facciamo riferimento ad un concetto che definiamo “lavoratori equivalenti”. Con tale termine intendiamo non tutti i lavoratori che hanno usufruito della cig ma il numero di essi che potenzialmente hanno usufruito della cig per l’intero periodo di riferimento e, quindi, quasi strutturalmente a rischio di perdere definitivamente il lavoro.  Da ciò si ricava che nel solo 2010 i lavoratori potenzialmente a rischio sono oltre 34.000. Di questi possiamo stimare in circa 28.000 coloro che hanno la quasi certezza di perdere il lavoro entro l’anno ( tale valore si evidenzia depurando i lavoratori coinvolti dalla CIG ordinaria che di per sé rappresenta un fattore momentaneo di crisi). Ma se consideriamo che negli ultimi mesi dell’anno si è ricorso massicciamente alla CIG straordinaria e in deroga, allora una stima più attendibile ci porta a dire che saranno oltre 50.000 quelli effettivamente a rischio anche per effetto dei minori orari nei settori dei servizi  coinvolti, specialmente su Roma.

Saranno questi a rappresentare la parte più critica delle difficoltà per il 2011, e se ne è avuto un saggio già nel corso del terzo trimestre del 2010 . Confrontando infatti i dati sull’occupazione nei macrosettori riscontriamo un  -92.000 addetti nei servizi non commerciali sul trimestre precedente rispetto, ai -22.000 di un anno fa’. Segno anche questo di peggioramento qualitativo delle difficoltà.

Proprio a fronte del massiccio coinvolgimento del terziario romano, possiamo rilevare un notevole utilizzo della Cassa integrazione in deroga. Ricordiamo che nella nostra Regione la CIG in deroga è operativa sin dal 2005 ( anche se limitata ad alcuni settori). Ebbene tale tipologia di cassa integrazione è passata dal 5% circa rispetto alla CIG complessiva autorizzata nel 2005 al 25% del 2010. Segno evidente , questo, che la crisi ha colpito duramente anche le piccole e piccolissime imprese.

Non si ravvisano segnali di inversione di tendenza per cui è prevedibile che il 2011 sarà caratterizzato da una stagnazione della situazione per cui soprattutto i lavoratori che hanno usufruito degli ammortizzatori in deroga, difficilmente troveranno nuova collocazione. Anche in questo caso è bene richiamare il numero complessivo dei lavoratori interessati. Al 15 dicembre scorso, sono stati sottoscritti accordi di CIG e/o mobilità per 1157 situazioni aziendali che interessavano circa 23.300 lavoratori ( ovviamente non tutti hanno usufruito degli ammortizzatori per l’intero scorso anno). Ma è ovvio che se non troveranno nuova collocazione questi dovranno usufruire degli ammortizzatori per tutto il 2011 e ai quali si sommeranno eventuali nuove procedure.

La domanda è quindi: “ Si hanno le risorse necessarie?”. Il Governo nei due anni precedenti (2009/2010) ha stanziato 5,6 MLD di euro per coprire il 70% delle risorse necessarie agli ammortizzatori in deroga ( il restante 30% viene garantito dai fondi europei). Questi fondi sono stati ripartiti a livello regionale e al Lazio sono state assegnate circa il 9% ( complessivamente circa 440 milioni di euro). Poiché ogni lavoratore tra indennità percepita, contribuzione e politiche attive costa mediamente circa 19.000 euro l’anno, ne consegue che le risorse necessarie sono da valutare in circa 450 milioni. Il Governo, però, per il 2011 ha stanziato solo 1 MLD e se la ripartizione regionale rimane identica a quella precedente, al Lazio saranno assegnate risorse per 90 milioni circa. Chiaramente insufficienti.

Al problema della Cassa Integrazione non possiamo non aggiungere i dati della mobilità ordinaria che come abbiamo visto si attesterà sui valori dei due anni precedenti con un incremento di circa 5.000 unità oltre lo standard storico normale. Vale la pena inoltre ricordare il peso che la crisi ha avuto sui contratti cosiddetti atipici. Pur mancando i dati definitivi del 2010, una stima fa prevedere un ulteriore calo di questa tipologia occupazionale di circa il 10% rispetto allo scorso anno che aveva visto contrarre l’occupazione di circa 25.000 unità considerate a tempo pieno. Infine un accenno al lavoro in somministrazione. I primi dati relativi a tutto settembre 2010 mostrano un incremento di circa 2.500 unità ( sono gli assicurati INAIL che hanno effettuato nel corso dell’anno almeno una missione di lavoro). Ma bisogna ricordare che nel 2008 prima della crisi , nel Lazio i lavoratori che avevano effettuato almeno una missione di lavoro erano oltre 40.000, ridotti a poco più di 33.000 nel 2009 e si stima a fine 2010 possano essere circa 36.000.

L’ultima considerazione riguarda i lavoratori a collaborazione.

Tra il 2007 e il 2009 sono stati quasi 70.000 i collaboratori che hanno  cessato il versamento al fondo INPS, e se una parte di questi (circa 20.000 ) deve questo fatto ad un processo di stabilizzazione lavorativa per gli altri si tratta di vera e propria perdita del lavoro.

Atteso il quadro della crisi per il 2011 sono prevedibili due fenomeni; il primo è la riduzione del numero dei contribuenti “ricchi”  a causa della perdita delle occasioni di lavoro o della accettazione di condizioni meno vantaggiose di lavoro ( vedi decreto anticrisi ); il secondo riguarderà la comparsa di nuove posizioni “povere” segnale di ulteriore dumping retributivo.

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